La maggior parte delle persone non pone in alcun modo attenzione al proprio respiro. Può accadere che ci si faccia forzatamente caso, quando, dopo aver fatto di corsa due rampe di scale, si ha un po’ di fiatone, oppure quando si ha una sensazione che definiamo con le parole “mi manca l’aria”.
In quei momenti il corpo ci rende maggiormente consapevoli di quanto sia importante respirare.
Mi ricordo che quando ero piccolo, essendo un bambino curioso, dopo aver visto in televisione dei campioni d’immersione subacquea mentre si allenavano e preparavano all’immersione, così per gioco, feci qualche respiro profondo e mi misi a trattenere il fiato. Provai sia coi polmoni vuoti, che coi polmoni pieni, e notai come mi girava la testa, tanto che rischiai di cascare per terra e mi venne un gran caldo diventando tutto rosso in faccia. Un’altra cosa che notai durante i miei imprudenti esperimenti, era che nel petto
sentivo in maniera distinta e forte il battito del Cuore. Era tutto nuovo per me, e quello che pensai era che l’Aria aveva delle qualità particolari e degli effetti differenti in base a come veniva respirata. Poi dimenticai quella riflessione. Solo decenni dopo mi tornò in mente quel ricordo, mentre stavo sperimentando e approfondendo pratiche e tecniche di respirazione utilizzate in diverse culture e con diversi scopi.
Nel tempo scoprii che esistono modi di respirare per lenire e sciogliere dolori e tensioni muscolari, stimolare metabolismo, digestione e anche alleviare o prevenire mal di testa e dolori cervicali. Altri per calmare la mente e trovare silenzio dentro di sé, oppure per favorire uno stato che faciliti lo scorrere e l’espressione di emozioni compresse.
Respirare è vitale, favorisce la produzione di energia a livello cellulare, è disintossicante, aiuta a
riequilibrare il valore del ph sanguigno, amplifica e migliora le nostre percezioni sensoriali.
Il modo in cui ognuno di noi respira dipende da come ha vissuto. Dipende dalle esperienze e dalle emozioni e sensazioni che ognuno ha attraversato lungo tutta la sua Vita.
La Paura e i suoi derivati – ansia, timore, spavento, panico, aggressività – bloccano il respiro, generano tensioni muscolari a livello del diaframma, del ventre, della schiena, del collo, delle spalle, e della cassa toracica.
Amore, calma, serenità, pace e armonia portano il respiro ad essere più fluido e profondo in maniera naturale. Durante questi stati d’essere il controllo si allenta, e così anche il corpo a tutti i livelli tende a rilassarsi e il respiro risponde di conseguenza.
Ricordarsi di respirare quando si sta affrontando un momento intenso o una situazione che pare sovrastarci, puoi aiutare a ricondurci verso uno stato di maggiore lucidità. Respirare in un disagio è come portare Amore dove è assente o dove si è annidata la Paura.
Vorrei porre l’attenzione sul significato e l’etimologia di diverse parole che, per vari motivi, risultano importanti in diverse culture:
– Anima deriva dal termine greco anemos che significa vento, allo stesso modo Spirito deriva dal latino spiritus, ovvero soffio vitale.
– Pneuma nell’antica Grecia significava sia aria o respiro, sia spirito o essenza vitale.
– Prana in sanscrito significa vita, ma viene inteso anche come respiro. Non a caso secondo la filosofia induista uno dei modi più evidenti attraverso cui gli esseri viventi ottengono prana è dato dalla respirazione.
– Nella tradizione ebraica il termine ruach definisce sia il respiro che lo spirito creativo.
– Nella tradizione hawaiana il termine ha indica lo spirito divino, il vento e l’aria, e il saluto aloha significa “presenza (alo) del Respiro divino (ha)”
Nelle più svariate culture l’elemento Aria e l’atto di Respirare sono collegati a ciò che trascende l’aspetto più visibile e materiale.
Il Respiro puoi divenire un riflesso di come ciò che siamo come Essenza si manifesta nel e attraverso il corpo, oltre che uno strumento di connessione più profonda con noi stessi.
Fra le varie tecniche di respirazione che ho sperimentato vi è quella del Respiro Circolare Diaframmatico.
Esistono svariate scuole e linee di pensiero riguardo a questa pratica. Dopo anni di formazione ho cercato di fare una sintesi e di prendere ciò che di buono proponeva ogni corrente e ogni insegnante incontrato.
Quando una persona riesce a respirare profondamente riempiendo i polmoni anche dove di solito non avviene, in maniera fluida, rilassata e continua (immaginate un’onda del mare), può attivare un processo interiore di auto-cura, di pulizia e di consapevolezza.
Se ogni respiro viene fatto con cura e amore verso sé stessi, il movimento che ne deriverà sarà come una carezza o un massaggio che parte da dentro e scioglie le tensioni, muove il sangue e l’energia stagnante in differenti parti del corpo.
Una sessione di Respiro Circolare Diaframmatico è come un viaggio Sciamanico dentro di sé, può essere in alcuni casi un’esperienza più corporea, altre volte di comprensione o intuizione, oppure ancora di apertura del Cuore, di pianti catartici o grasse risate.
Durante l’esperienza la persona viene accompagnata e motivata a respirare, ed è sostenuta nei momenti d’intensità da me e dai Canti Medicina e Sciamanici appositamente selezionati. Nella fase finale, che è quella di maggior rilassamento e apertura, possono anche essere utilizzati strumenti con sonorità particolarmente piacevoli o ancora Canti Medicina eseguiti dal vivo.
Durante il primo incontro conoscitivo, la persona ha la possibilità di essere guidata nell’Osservazione del Respiro e comprendere i collegamenti che vi sono fra i propri schemi respiratori, e i comportamenti e le convinzioni che si possono avere nel quotidiano. Poi, lentamente, si andrà ad ampliare e rendere sempre più fluido il modo di respirare, iniziando a sperimentare il Respiro Circolare Diaframmatico. Di solito si fanno 2 o 3 mini cicli di respirazione e alla fine di ognuno c’è un momento di pausa nel quale ascoltarsi,
sentire cosa accade nel corpo e condividere ciò che si sta vivendo. Al termine dell’ultimo ciclo si fa un punto della situazione, e in base alle esigenze e al tipo di respiro che la persona porta, si stabilisce se e come proseguire e quindi quanti incontri fissare.